Anche tu ti svegli spesso alle 3 di notte? C’è un motivo preciso secondo la scienza

In tanti si svegliano improvvisamene alle 3 di notte, perché accade? Un nuovo studio svela il motivo di quello che ci accade in quei momenti.

Svegliarsi alle 3 di notte – o del mattino se preferite – è un’esperienza che tanti di noi hanno vissuto nel corso degli anni. Purtroppo anche per lunghi periodi e non come un evento puramente casuale.

Donna non riesce a dormire
Ci svegliamo alle 3 di notte improvvisamente, perché succede? – iccalcinate.it

Non parliamo, chiaramente, di risvegli dovuti a fattori specifici, come quelli esterni – un forte rumore, ricevere una telefonata, qualcuno che viene a svegliarci – o pure quelli specifici, come quando ci svegliamo per un dolore, per apnea notturna o ancora perché sentiamo sete. Ma perché accade? Secondo la scienza risvegliarsi nel cuore della notte è un fenomeno che si lega ai cicli del sonno.

Svegliarsi alle 3 di notte: perché accade secondo la scienza

La prima parte della notte è caratterizzata dal cosiddetto “sonno non-Rem”, ovvero di un sonno molto leggero, che anticipa quello profondo, ovvero la “fase Rem”. Quest’ultima fase è caratterizzata dai sogni e, non tutti lo sanno, i nostri occhi si muovono molto rapidamente sotto le palpebre chiuse, il famoso Rapid Eye Movement. Nella “fase Rem”, il cervello ha un’attività molto elevata e proprio in questi momenti siamo più vulnerabili ai risvegli improvvisi.

Donna non riesce a dormire
Ci svegliamo alle 3 di notte improvvisamente, perché succede? – iccalcinate.it

Infatti, quando ci risvegliamo in questa fase, sentiamo una forte sensazione di frastornamento. Nonostante l’alternanza delle due fasi avvenga più volte nel corso della notte, generalmente – considerando un ciclo di sonno normale – alle 3 di mattino ci ritroviamo nella “fase Rem”. Ma il risveglio notturno non è legato ai cicli del sonno ma anche ai livelli di cortisolo, comunemente noto come “ormone dello stress”. Il cortisolo, solitamente, tra le 2 e le 3 di notte, incrementa leggermente.

Come spiega il Direttore Giuseppe Plazzi del Centro del Sonno dell’Irccs di Bologna: “Il risveglio centrale nella notte in realtà è parte del nostro Dna”, dunque potrebbe trattarsi di un retaggio legato al passato degli essere umani, quando si svegliava nel cuore per andare a caccia o proteggere il suo gruppo dai predatori. Ma ci sono anche alcune abitudini, negative, che possono influenzare il nostro ciclo del sonno. Qualche esempio? Bere alcolici o coricarsi appena dopo aver mangiato.

Ma non sono le sole. Il Direttore Plazzi – sempre in un articolo riportato da Il Giornale – continua: “La stimolazione delle luci artificiali inibisce la produzione di melatonina”. Dunque l’uso dello smartphone – o tablet o pc – prima di addormentarsi influisce sul nostro sonno, non consentendoci di beneficiare di un riposo continuo. Il Dottor Plazzi conclude: “I fattori principali sono legati ai disturbi dell’umore, come disturbi di ansia e della sfera depressiva. Poi ci sono i disturbi più prettamente organici tra cui quelli gastrointestinali. Per esempio, il reflusso gastroesofageo è tra i primi”.

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